A braccetto con le emozioni
Cosa sono le emozioni?
È importante aprire questo articolo con una domanda così importante.
Le emozioni sono: Ciò che ci rende vivi; ciò che ci fa battere il cuore; ciò che ci spaventa; ciò che ci spinge, ma anche ciò che ci frena.
Ma sono anche l’analogia di un’altalena. Si perché seguirle significa ricreare esattamente l’andamento di questo gioco per bambini.
E in qualche modo quando si tratta di emozioni, siamo esattamente come bambini.
Questo non è assolutamente un male, finché ci si lascia guidare dalla gioia, dalla felicità, dall’amore e dalle emozioni che possiamo considerare costruttive.
Quando però a guidarci sono l’odio, il rancore, l’invidia, la gelosia e altre distruttive, la prospettiva cambia.
Il punto è che quando siamo presi dalle emozioni, costruttive o distruttive che siamo, quasi mai siamo consapevoli di ciò che ci sta accadendo dentro.
E qui casca l’asino!
Nessuno ci insegna ad essere consapevoli di ciò che succede nella nostra mente e addirittura nel nostro corpo.
Da bambini, se va bene, ci insegnano a distinguere le emozioni e poi?
Letteralmente sono fatti nostri. Lasciarsi guidare è il meccanismo più istintivo e veloce, ma è anche quello che causa maggiori danni. Non pensare solo alla rabbia o ad altre emozioni distruttive, ci si può far male anche durante un eccesso di gioia!
Quindi se sono pericolose, perché proviamo le emozioni?
In proposito, ho una mia teoria.
Le proviamo perché: sono decisive per le nostre scelte; sono il drive delle nostre scelte; si sviluppano sulla base delle nostre esperienze pregresse; ci danno l’idea di guidarci correttamente.
Nessuno può negare che è complicato trovare un equilibrio se lo cerchiamo nelle emozioni
Il titolo di questo articolo è: A BRACCETTO CON LE EMOZIONI. Solitamente, si va a braccetto con chi è nostro amico. Quindi, come facciamo a vendere amiche le nostre emozioni?
Dobbiamo sviluppare il più possibile la nostra consapevolezza. Solo così diventiamo capaci di riconoscere cosa ci sta accadendo dentro. Dal punto di vista evolutivo, le emozioni sono fondamentali perché ci mettono davanti a noi stessi. La questione è che senza consapevolezza ci immergiamo in queste e ci lasciamo andare dietro di loro.
Che tu ci creda o no, è possibile perdere l’abitudine di identificarsi con l’emozione del momento e soprattutto, è possibile riconoscere sul nascere la sua comparsa ed imparare a gestirla.
Diversi processi possono essere coinvolti in questo percorso che, secondo me, ognuno di noi è in grado di fare. Il riconoscimento emotivo, attraverso le sensazioni fisiche e mentali, è il primo passo. Il secondo riguarda la consapevolezza dell’emozione, ovvero in che direzione mi sta portando. Il terzo passo, attraverso la disidentificazione, togliere la parte dannosa dell’emozione. Ed infine, il quarto ed ultimo passo, metabolizzare l’intero processo per renderlo fruibile quotidianamente.
Immagino solo per un istante, quante situazioni disagevoli si possono evitare con questi semplici quattro passi. Non soltanto nella vita di tutti giorni, che sarebbe già un valore aggiunto non da poco. Ma, una fetta importante della nostra vita, la trascorriamo nell’ambiente di lavoro. Poter applicare questo processo ed ottenere delle migliori condizioni nell’ambito lavorativo, così come in quello familiare, significa cambiare completamente la nostra vita.
Per concludere, le emozioni, non sono né buone né cattive! Ciò che conta è l’uso che se ne fa. Credo fermamente che usarle per crescere e migliorare se stessi, sia la formula migliore per onorare questi importanti aspetti della nostra vita.